VERDE URBANO E VIABILITA' NEL CENTRO FIRENZE


PROGETTO PER PARCO URBANO, SISTEMAZIONE DELLA VIABILITÀ ESISTENTE E COSTRUZIONE DI PARCHEGGI INTERRATI.
Luogo: Firenze (Italia) - Committente: Comune di Firenze
Lavoro svolto dallo studio: progettazione architettonica, urbanistica ed infrastrutture.

LO SPAZIO APERTO
Due sono essenzialmente gli usi di spazio aperto: il primo scopre la pausa, la stasi, lo svago e il riposo, una parentesi nel lavoro; il secondo al contrario è lo spazio aperto come transito, come il luogo e l’occasione della mobilità.
Il progetto, prevede la presenza di corpi materiali e infrastrutture interrate integrati con la sistemazione a verde e la canalizzazione dell’acqua.
Il parco cerca di conciliare i suoi usi con le priorità paesaggistiche e di rispetto del fiume. Si è cercata una barriera per l’acqua, ma anche di una vista sull’Arno. C’è un tunnel sotterraneo da eliminare, ma anche una strada da continuare. L’idea della collina è nata quindi dalle contrapposizioni che si è voluto conciliare. Lo sguardo che la città volge verso l’Arno verrà rafforzato dalla volontà di scoperta che questa dolce pendenza invoglierà nel visitatore. Il ritmo incalzante che inizia a nord del parco con lo spazio espositivo, la salita, e di nuovo il vuoto dell’anfiteatro; il labirinto di percorsi e sentieri che continua a salire invoglierà il cittadino al voler conquistare “la vista” di piacere e di diritto sul culmine della nostra collina, per poi scendere a contatto con quell’elemento di forza della città che è l’Arno. Il fiume si integrerà nell’urbano. Le vasche posizionate nell’area di pertinenza del fiume rappresentano la funzione e l’integrazione.

L’acqua che si insinua nell’urbano, lo penetra e riaffiora all’inizio del parco, entrerà così a contatto con la città. Ma le vasche serviranno anche a contenere l’impeto della natura quando sarà necessario, svuotandole e rendendole vasche di contenimento per possibili straripamenti del fiume. Piazza Piave e la torre acquisteranno una nuova dimensione in quanto inglobate nel parco. La collina realizza in realtà due parchi. Il secondo è quel luogo di isolamento che si realizza al disotto della collina. Esso permetterà: il passaggio del Lungarno che non sarà interrato, ma che continuerà a mantenere la sua valenza di scorrimento senza però interferire nel parco; la collocazione di un parcheggio che serva al parco, alla città, al visitatore; importante per quella zona che vede attualmente il ritmarsi di autobus granturismo e automobili parcheggiate sul Lungarno Pecori e oltre. Il tema è stato dunque sviluppato per offrire una dualità di fruizione che si realizza attraverso la diversificazione di funzioni e significati.

LUOGO E DIMENSIONI</span><br /><span style="color: #000000;">L’area d’intervento collocata nel limite Est del quartiere di Santa Croce di Firenze, è delimitata dal Lungarno Pecori Giraldi a Sud (andando però oltre la strada, fino a scendere sul fiume) e Via Duca degli Abruzzi a Nord (strada che si interpone tra l’archivio di Stato e il nostro sito), mentre sui lati è percorso a Ovest da Viale della Giovine Italia e ad Est dal Viale G. Amendola, per un totale di 6,2 ettari. Allo stato attuale tutta l’area delimitata dalle strade è occupata dalla Caserma Baldisserea, mentre il restante terreno di riporto che scende dal Lungarno Pecori sul fiume, è occupato in parte da strutture per lo svago (pizzeria, bar, pista da ballo). Un unico spazio che intrecciasse la sua valenza naturalistica di vicinanza del fiume e della collina frontale all’area con quella del costruito.
L’analisi del sito allo stato attuale e la documentazione storica sia sullo sviluppo urbanistico sia sugli interventi proposti e non realizzati sull’area in questione, sono stati fondamentali per lo sviluppo delle scelte progettuali. Il fiume Arno ha un ruolo fondamentale in quell’area e di conseguenza introduce tutta una serie di problemi legati al rischio idraulico. Si é ritenuto necessario semplificare l’intervento o meglio, modificarlo, studiando una soluzione che rispettasse le prescrizioni dell’Autorità di Bacino del Fiume Arno ma che allo stesso tempo fosse in ogni caso legato alla’analisi iniziale. La soluzione progettuale va al di là dei limiti di un intervento architettonico e si esprime nella dimensione più vasta e generale di un progetto di riqualificazione urbana. Quest’ottica nasce dalla scala del tema, considerevole non solo per le dimensioni ma anche per il ruolo che il progetto rivestirà in quanto elemento di riequilibrio tra città storica e problematiche fluviali. E’ l’ordine macroscopico che definisce la vista d’insieme sul parco a partire dalla città. Uno spazio, a nostro avviso, importante perché crea un rapporto di lontananza e di collegamento tra quegli spazi pieni che lo circondano affinché si stabiliscano delle relazioni.

GLI ELEMENTI</span><br /><strong><span style="color: #000000;">Il parco - orientamento
La lettura del nostro progetto avviene da Nord a Sud per una superficie totale di 62.000 mq. Partendo dal V.le Duca D’Abruzzi, dove siamo a quota 50,3 m. sul livello del mare(il nostro 0.0), si incomincia a salire molto dolcemente sino ad arrivare alla quota massima sulla collina di 6,7 m. sul livello di campagna, in corrispondenza del L.no Pecori. Dalla collina al pelo d’acqua del fiume c’è un dislivello di 11 m. che viene superato con dei terrazzamenti verso il fiume e verso la pescaia.

Gli accessi
Si dividono in orizzontali e verticali. Quelli orizzontali si riferiscono a quelli visibili in pianta : noi concepiamo tale parco come pubblico e quindi accessibile dagli attraversamenti pedonali, 4 a nord, 2 a sud est ed anche dal l.no a ovest che in prossimità della pescaia ha una serie di gradonate intervallate da scalette che salgono sulla collina. A ovest poi c’è l’entrata per il parcheggio su V.le della Giovine Italia. Quelli verticali sono rappresentati dalle 4 torrette di accesso al parcheggio sotto la collina.

Luogo per spettacoli all’aperto
Tale struttura è destinata ad accogliere, all’aperto manifestazioni, quali concerti, spettacoli, fuochi d’artificio, riunioni pubbliche ecc. Superficie: 13700 mq. Il corpo dell’anfiteatro è alto 12,5 m. ; 4.55 m sono sotto il livello di campagna; esso contiene 800 posti a sedere.

Luogo di esposizione permanente semi – coperto
accoglierà , secondo un programma, esposizioni diversificate: artistiche, scientifiche ecc. Superficie: 420 mq.
Lo spazio espositivo a forma di tubo è alto 5,1 m. e largo 6,15 m. da realizzarsi in tubolari di alluminio con la parte superiore ricoperta di vetro.
Specchi d’acqua
Diventano parte integrante del parco da realizzarsi con delle vasche di contenimento dell’acqua con duplice funzionalità . Le modalità di svuotamento avverranno tramite appositi organismi di collegamento con l’Arno.
Superficie totale: 3353 mq. Capacità totale: 1676,5 mc. Tole n. 8 vasche.

Parcheggio
Pubblico, al coperto (sotto la collina); esso si troverà a 50,5 m. sul livello del mare. Superficie: 8696 mq.;
n° posti auto: 234; n° posti bus: 27.

Terrazzamenti panoramici
Dalla parte più alta della collina scendono giù sull’Arno e sono accessibili da delle scalette. Concepiti per mettere i visitatori di fronte al paesaggio, in una posizione di quasi isolamento, sono essi stessi paesaggio.

Percorsi interni
Essi saranno caratterizzati dalla diversificazione di pavimentazione per creare una sorta di gerarchia tra aree di sosta, vialetti, percorsi vita.

Essenze
Lungo il perimetro dei tre viali ci sarà una sequenza continua di Aceri. All’interno del parco si prevedono ecotipi locali. Si farà riferimento alla L.R. Toscana 6 aprile 2000 n° 56 sulla biodiversità che prevede anche la tutela di habitat e specie di flora e di fauna degli ambienti fluviali. Quindi saliceti, pioppeti e in prossimità del fiume fitocenosi riparie.

Prati erbosi per il gioco
Si tratta di superfici erbose, integrate nella trama del parco, accessibili a tutti per praticare attività libere all’aria aperta.

Giardini tematici
Si può considerare di creare dei sotto - giardini, ciascuno trattato in modo particolare, utilizzando l’acqua, particolari essenze o arredi diversificati, per creare atmosfere caratteristiche.
Destinazione di attività
Nel corpo dell’anfiteatro sono previsti degli ambienti che potranno servire non solo per gli spettacoli ma anche per sicurezza – antincendio, sorveglianza, gestione tecnica, servizi igienici.

Altre destinazioni
Attività sparse che potranno comprendere chioschi o anche unità leggere di ristoro.